Effetto serra

L’effetto serra è un fenomeno naturale. L’aria e i suoi componenti agiscono come i vetri di una serra lasciando passare la luce solare e trattenendo il calore della Terra che rimane così tiepida al punto giusto per consentire la vita. Il processo dell’effetto è molto complesso: la radiazione solare fornisce energia per il funzionamento del sistema clima, circa metà della radiazione solare è assorbita dalla superficie della Terra, che grazie a ciò si riscalda. Parte della radiazione solare riflessa dalla Terra e dall’atmosfera si disperde nello spazio. La superficie della Terra emette della radiazioni infrarosse, una parte di queste viene dispersa nello spazio ma gran parte viene assorbita dai gas e rimessa in tutte le direzioni grazie alla molecole dei gas terra e delle nubi, così si riscaldano la superficie della Terra e la parte bassa dell’atmosfera consentendo così la vita. La presenza naturale dei gas-serra è stata aumentata dalle attività umane provocando squilibri con gravi problemi ambientali primo fra i quali il processo di riscaldamento globale. Il vapore acqueo è il più abbondante gas-serra naturale. Il più noto gas-serra è l’anidride carbonica che fa parte dei cicli naturali della vegetazione, degli oceani e della respirazione degli animali e dell’uomo. Ma un enorme quota aggiuntiva è messa artificialmente dall’uomo a causa dell’impiego dei combustibili fossili. La deforestazione è un altro grande fattore che provoca l’aumento di anidride carbonica. Meno alberi significa quindi maggiore presenza di diossido di carbonio nell’atmosfera. Anche il metano è un gas-serra, 21 volte più potente dell’anidride carbonica. L’atmosfera è una pellicola fragile e delicata che avvolge la Terra. Le attività dell’uomo hanno cambiato le proporzioni dei gas-serra. L’incremento artificiale dell’effetto serra sta provocando il riscaldamento del globo.

I cambiamenti climatici

I ghiacciai sono un esempio visibile del clima che sta cambiando: è probabile che la responsabilità del ritiro dei ghiacciai alpini sia da attribuire alle attività umane. Dall’ 1850-2007 la terra si è riscaldata di quasi un grado centigrado. Nell’ 2007 l’anidride carbonica ha raggiunto il record di 384 parti per milione. I 10 anni più caldi da quando esistono i termometri si sono tutti verificati recentemente. Il clima, nella storia della Terra, è sempre cambiato. Nessun fenomeno astronomico riesce a giustificare i cambiamenti del clima, nemmeno l’influsso del sole. Nemmeno le cause geologiche sono in grado di motivare la variazione del clima in corso. Queste variazioni sarebbero giustificate solo da cause antropiche. Già due scienziati scrivevano che il genere umano sta conducendo un gigantesco esperimento geofisico; nel giro di qualche secolo immetteremo nell’atmosfera e negli oceani tutto il carbonio organico immagazzinato. Così oggi la comunità scientifica è giunta alla conclusione è molto probabile che la causa dei mutamenti in corso sia nelle attività umane. I cambiamenti climatici hanno conseguenze su tutti gli ecosistemi e sull’uomo.

L’impatto dei cambiamenti climatici

Il clima è un equilibrio molto delicato. Le emissioni di gas-serra sono aumentate vertiginosamente nel giro di pochi decenni. Entro il 2030 il polo nord potrebbe essere privo di ghiaccio mettendo in pericolo anche alcuni tipi di animali. Il ghiaccio inoltre riflette oltre il 90% dei raggi solari, quindi ci sarebbe un ulteriore innalzamento della temperatura. Ci saranno impatti forti sulla salute, sull’agricoltura, sui boschi e sulle foreste (sempre più incendi), calerà la disponibilità d’acqua (minore produzione di energia idroelettrica e termoelettrica), sul mare, sulla natura (perdita di habitat e di biodiversità). In Italia i cambiamenti climatici avranno come conseguenza: siccità, incendi, estati troppo calde, scarsità di neve. Ma possiamo ancora evitare conseguenze catastrofiche, impedendo che le concentrazioni di anidride carbonica superino le 450 parti per milione e che la temperatura aumenti di 2 gradi centigradi rispetto all’era preindustriale.

Le buone pratiche ambientali

Lavoisier, chimico francese, enunciò che nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma. Questo concetto è importante per capire da dove vengono i gas-serra. Quando si brucia 1 litro di benzina si producono 2,4 chilogrammi di anidride carbonica che diventano 2,6 chilogrammi se si brucia 1 litro di gasolio come combustibile. Per ogni metro cubo di metano si producono 1,8 chilogrammi di anidride carbonica. La combustione di 1 chilogrammo di carbone produce 3,7 chilogrammi di anidride carbonica. I gas-serra provengono da moltissime nostre azioni quotidiane e dall’uso eccessivo di energia. Le emissioni di ogni italiano assommano a circa 10 tonnellate di anidride carbonica procapite (20 tonnellate per un cittadino statunitense). Per trovare standard diversi in fatto di sviluppo e di consumi energetici bisogna: comprare bene (evitare consumi che portano a sprechi e preferire prodotti sfusi), usare meno energia (scegliere elettrodomestici a basso consumo), muoversi senza inquinare (usare la bici, mezzi pubblici…), dare il buon esempio (il governo, istituzioni pubbliche e private e le istituzioni devono incentivare l’uso di fonti rinnovabili, diffondere la presenza di piste ciclabili…).

Buco dell’ozono

L’ozono è una particolare forma molecolare di ossigeno, la molecola dell’ozono è infatti triatomica. In una fascia della stratosfera compresa tra i 15 e i 50 chilometri di altitudine si è accumulato uno strato di ozono che assorbe le radiazioni ad alta energia impedendogli di raggiungere il suolo terrestre. Negli ultimi anni questa fascia si sta consumando per effetto dell’uso di gas particolarmente stabili dal punto di vista chimico, la loro stabilità fa si che questi giungano nella stratosfera dove le radiazioni solari ne favoriscono la combinazione con l’ozono che viene così consumato. Sopra il polo sud terrestre si è formata una vasta area dove l’ozono è praticamente assente.

L’ozono è un gas tossico di colore bluastro caratterizzato da un odore acre. Le molecole di ozono sono formate da tre atomi di ossigeno, è presente sia nella stratosfera, sia nella bassa troposfera. L’ozono che si è formato nell’alta atmosfera ha permesso agli esseri viventi di passare dall’ambiente acquatico alla vita sulla terra, in quanto funziona da schermo per le radiazioni ultraviolette emesse dal sole. I raggi ultravioletti provenienti da sole scindono una molecola di ossigeno biatomico in due atomi che a loro volta si combinano con altre molecole di ossigeno formando le molecole triatomiche di ozono, anche questa torna a dare O2 e O, questa situazione viene modificata dal cloro, presente in alcune sostanze. Quando un atomo di cloro collide con una molecola di ozono si appropria del terzo atomo di ossigeno per cui si vengono a formare una molecola di O2 e un radicale del cloro di CLO. Questo radicale è molto attivo e si combina facilmente con atomi di ossigeno liberando ancora il cloro che resta disponibile per ricominciare il ciclo di distruzione dell’ozono. Gli ultravioletti arrivano alla superficie terrestre e possono provocare tumori della pelle e danni alla cornea, possono distruggere il fitoplancton che è alla base della catena alimentare marina e possono inibire la fotosintesi delle piante rischiando perciò di diminuire i raccolti. Per ridurre il buco nell’ozono: ridurre uso dei condizionatori, acquistare bombolette CFC free e installare nelle case ventilatori a pale. Al livello del suolo l’ozono si forma dalla reazione dell’ossigeno con il biossido di azoto e con composti organici volatili in presenza di elevate temperature. La presenza di ozono ha molte conseguenze tra le quali l’irritazione agli occhi e alla gola, tosse e riduzione della funzionalità dei polmoni. Possiamo proteggerci in vari modi: usare di più i mezzi pubblici e le biciclette (per ridurre la liberazione di anidride carbonica), scegliere vernici all’acqua (per ridurre la produzione di composti organici volatili). Purtroppo però non c’è solo l’ozono a minacciare la nostra salute. Altri inquinanti sono: ossidi di carbonio, ossidi di azoto, ossidi di zolfo, il benzene, il piombo, i PM10 che provengono da processi industriali, da scarichi dei veicoli, dalle centrali termoelettriche. Gli effetti sulla salute umana dell’inquinamento si possono dividere in acuti (entro 24 ore dopo il presentarsi del picco dell’inquinamento)e cronici (tanto tempo esposti all’inquinamento). Al momento la prevenzione che si può fare perché i bambini e gli anziani siano meno esposti all’inquinamenti sono accorgimenti di tipo comportamentale: evitare di portare i bambini a giocare in luoghi inquinati, consigliare agli anziani di stare in casa piuttosto che uscire a respirare area inquinata. Per migliorare la situazione ci sono due vie: via istituzionale (chi ci governa può prendere dei provvedimenti per produrre meno inquinamento) oppure intervenire direttamente sulle fonti (creazione di zone pedonali, piste ciclabili…) e rispettando tutte le norme. Vivere meglio è possibile, prendiamo come esempio Vancouver (una delle città più vivibili al mondo) c’è un enorme quantità di piste ciclabili, strade pedonali, mezzi pubblici. Con un nuovo stile di vita e amministrazioni che rendano sostenibile la nostra città anche noi potremmo vivere meglio.